giovedì 30 agosto 2012

Kajal VS Matita: le differenze, le caratteristiche

C'è un bel po' di confusione in giro quando si parla dell'argomento. Spesso matita e kajal vengono confusi, si considerano la stessa cosa, o, al massimo, si considera la prima adatta per l'esterno occhi, il secondo per la rima interna. 

In realtà, la differenza sta nelle formulazioni, e nelle origini: la matita è costituita da una base cerosa (cera d'api, cere sintetiche, cere vegetali), olii per garantire scorrevolezza (olio di palma, altri olii vegetali), polveri in caso di matite più dure, come quelle per sopracciglia (talco, caolino),  sostanze lenitive o addolcenti (camomilla, hammamelis, calendula, olii essenziali), e, naturalmente, pigmenti (chimici e/o di origine naturale). Il suo scopo è di colorare la pelle della palpebra, garantire quanto più possibile durata, brillantezza, sfumabilità. 


(da life123.com)



Il Kajal, diffuso fin dall'età del Bronzo in Medio Oriente, Africa e Asia meridionale, nasce come un prodotto oftalmico, di protezione per l'occhio: era costituito da malachite, zolfo, fuliggine o polvere di carbone, grasso animale. Si utilizzava come antibatterico e a scopi rituali: le mamme lo applicavano ai figli per proteggerli dai demoni e dal malocchio. Inoltre, scurendo palpebre e rima ciliare interna, si diminuiva il rischio di venire abbagliati dal sole. Si presentava in polverina (da applicare con un bastoncino sottilissimo - packaging riproposto oggi da Guerlain), o più cremoso, quando mescolato con grassi animali, burri o olii. 

(da francesbraghetta.wordpress.com)


Oggi è estremamente difficile (ma non impossibile) trovare un prodotto che rispetti le caratteristiche antiche: i kajal odierni, anche quelli in vendita in India e paesi orientali, sono principalmente strumenti di bellezza.  

In cosa differiscono i kajal commerciali odierni o le matite-kajal? 
Oggi qualunque marca propone il suo kajal, penso a quello in polvere, dall'effetto metallizzato, di Guerlain, a quello cremoso, a forma di cono, di Deborah o Rimmel, alle matite khol di Guerlain, Kiko, eccetera. Ma cosa c'è rimasto del kajal originale in questi prodotti? Ben poco in realtà! Oltre ai packaging più o meno elaborati, spesso decorati in stile orientale, si è cercato di ispirarci alle antiche formule: quindi pigmenti altamente coloranti, formulazioni antiallergiche, non irritanti, adatti anche a chi ha occhi delicati.

Quale scegliere?
Se avete l'occasione di viaggiare e trovare un vero kajal, prendetelo subito! Per quando riguarda i prodotti commerciali, suggerisco di scegliere le matite: sono estremamente più facili da usare (vi sfido ad ottenere una bella linea dritta con un bastoncino e della polvere!) e hanno una maggiore durata nella rima interna (il kajal solitamente fa quell'effetto colato che può piacere o meno ). 


Have fun!

4 commenti:

  1. Approfondimento estremamente interessante! Specie considerando che spesso utilizziamo prodotti di cui non conosciamo le origini (e le evoluzioni, una volta sul mercato!) :) Neo-iscritta al tuo blog! ;)

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  2. Interessantissimo! Alcune cose non le sapevo:) Grazie di averle condivise.
    Mi sono appena iscritta comunque. Passa a dare un'occhiata se ti va, mi farebbe piacere.
    www.surgerymakeup.blogspot.it

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  3. ancora problemi ad inserire il tesserino del forum???? :)

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